Cemento e calcestruzzo: la via della transizione ecologica
Mentre la filiera dell’edilizia fa i conti con il caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime, il comparto del cemento e calcestruzzo, investe in tecnologia e innovazione per abbattere le emissioni e decarbonizzare.
SFIDE DEL MERCATO, TRA CARO PREZZI E COSTI ENERGETICI
Il mercato del cemento e del calcestruzzo sta affrontando complesse sfide di sostenibilità e si trova in una fase di incertezza.
Da una parte, il cemento è un elemento fondamentale nel processo di urbanizzazione e nello sviluppo del Paese; dall’altra, ci sono elementi di criticità che potrebbero compromettere la ripresa, a partire dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici. Criticità che si sono accentuate negli ultimi anni e che hanno costretto molte imprese edili a far fronte a un notevole aggravio economico, con il rischio concreto del blocco cantieri.
Altri aspetti che contribuiscono a incrementare la complessità dello scenario complessivo per l’edilizia sono la difficoltà nel programmare i piani di approvvigionamento a medio/lungo termine e l’aumento dei costi di elettricità e combustibili che sta attraversando l’Europa intera.
L’IMPEGNO DELLA FILIERA
Il settore del cemento e del calcestruzzo ha da tempo intrapreso un percorso per il miglioramento delle performance ambientali, investendo milioni di euro in sostenibilità, con l’obiettivo di abbassare l’impatto ambientale.
Per esempio, già da diverso tempo il settore adotta, quando possibile, materiali di recupero in sostituzione delle materie prime naturali.
Tra i prodotti alternativi utilizzati, figurano i rifiuti non pericolosi provenienti da diversi settori industriali, come ceneri volanti, gessi chimici, scorie d’alto forno, scaglie di laminazione e sottoprodotti di altre attività.
Nonostante l’impegno profuso dalle imprese, la burocrazia associata a tali processi e lo scarso consenso sociale mantengono i tassi di utilizzo di materiali di recupero su livelli non ancora adeguati.
In ogni modo il comparto del cemento, consapevole del ruolo strategico che il settore ricopre nel contesto europeo e in coerenza con gli obiettivi del Green Deal EU, è in prima linea nel portare avanti un importante percorso in materia di transizione verde.
Il primo obiettivo riguarda la decarbonizzazione e in particolare la riduzione delle emissioni entro il 2030, secondo quanto previsto dell’UE.
Per il raggiungimento di tale traguardo le imprese del settore dovranno superare nodi tecnici, normativi ed economici. Sarà soprattutto importante riuscire a realizzare una serie di infrastrutture utili al comparto, ma anche e soprattutto sviluppare e consolidare una nuova cultura del costruire.
BACCARO I CEMENTISTI PER LA SOSTENIBILITÀ
L’azienda bolognese contribuisce in diversi modi allo sviluppo di logiche di filiera orientate alla sostenibilità.
La proposta di soluzioni progettuali e produttive utili a ridurre i costi ambientali e di gestione è tra i principali obiettivi della Baccaro I Cementisti.
Tra le sue linee di punta figura non a caso Isolight, un sistema di bancali, soglie e zoccolature che – grazie a un’anima in polistirene inserita all’interno del calcestruzzo fibrorinforzato – abbatte il ponte termico e consente di costruire in classe A.
Riducendo i costi di trasporto e di montaggio e riducendo i futuri costi di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti.